A
Abitante equivalente
Misura che esprime l’impatto delle utenze, civili e produttive, sul carico di un impianto di depurazione in termini omogenei e confrontabili. Rappresenta la quantità di carico inquinante biodegradabile prodotto ed immesso in fognatura da un abitante stabilmente residente nel centro urbano nell’arco della giornata, per la cui degradazione si assume come necessaria una quantità di ossigeno pari a 60 grammi. I carichi derivanti da allevamenti e industria vengono calcolati secondo parametri di conversione che tengono conto delle materie prime utilizzate o del tipo di animale allevato.
Accettazione del rischio (risk acceptance)
Decisione informata per assumere un particolare rischio. L’accettazione del rischio può avvenire senza trattamento di rischio o durante il processo di trattamento del rischio. I rischi accettati sono soggetti a monitoraggio e revisione.
Acque di falda
Acque sotterranee presenti all’interno di strati di roccia porosa e fessurata generalmente sovrastanti strati di roccia impermeabile. Si dicono freatiche se contenute in strati permeabili limitati inferiormente da terreno impermeabile, artesiane se contenute tra due strati impermeabili.
Acque di vegetazione
Acque reflue derivanti dalla frangitura delle olive, in particolare dalla fase di spremitura della pasta delle olive e sono costituite dall’acqua contenuta nel frutto e da quella che può essere aggiunta durante la lavorazione. Vengono impiegate come fertilizzanti in agricoltura.
Acque sotterranee
Acque presenti nel sottosuolo provenienti in prevalenza da acque meteoriche ed in parte dalla condensazione di vapore acqueo. La velocità di percolazione e la quantità dacqua che si può accumulare nel sottosuolo dipendono dal grado di permeabilità delle rocce che lo formano.
Acque superficiali
Acque presenti al di sopra della superficie terrestre. Possono essere dolci (fiumi, laghi, paludi) o marine (comprensive delle acque salmastre delle lagune.
Acquifero
L’insieme delle acque sotterranee e delle formazioni rocciose (sedimenti/rocce) che le contengono e ne consentono il deflusso, che possono essere permeabili per porosità, fratturazione o carsismo.
Adattamento
Processo di adattamento al clima attuale o atteso e ai suoi effetti. Nei sistemi antropici, l’adattamento cerca di limitare i danni o di sfruttare le opportunità favorevoli. Nei sistemi naturali, l’intervento umano può agevolare l’adattamento al clima atteso e ai suoi effetti.
Agenti fisici
Sono tali quei fattori, governati da leggi fisiche, che provocano una trasformazione delle condizioni ambientali in cui esso si manifesta. Vi sono compresi il rumore, i campi elettromagnetici e le radiazioni ionizzanti.
Aggregazione dei rischi (risk aggregation)
Combinazione di una serie di rischi in un unico rischio per sviluppare una comprensione più completa del rischio complessivo.
Analisi dei rischi (risk analysis)
Processo per comprendere la natura del rischio e determinare il livello di rischio. L’analisi del rischio fornisce la base per la valutazione del rischio e le decisioni relative al trattamento del rischio. L’analisi del rischio comprende la stima dei rischi (risk estimation).
Anomalia
La deviazione di una variabile dal suo valore medio nel corso di un periodo di riferimento.
Antropogenico
Causato dagli esseri umani.
ASM
Acronimo di Azienda Servizi Mobilità. Nel comune di Prato i servizi di igiene urbana e di smaltimento sono stati affidati ad ASM tramite apposita convenzione.
Audit di gestione del rischio
Processo sistematico, autonomo e documentato di dimostrazione e valutazione oggettiva al fine di determinare in che misura il quadro di gestione del rischio o una parte selezionata di esso sia adeguato ed efficace
Autorità Idrica Toscana (AIT)
Ente pubblico che dal 1/1/2012 svolge le funzioni precedentemente esercitate dall’Autorità di Ambito Territoriale Ottimale. Articolata in sei Conferenze territoriali si occupa della programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio idrico integrato. Con Legge Regionale n. 69 del 20/12/2011 l’ambito territoriale ottimale è stato definito nell’intera circoscrizione territoriale regionale.
B
Benzene
Idrocarburo aromatico incolore (C6H6), liquido e infiammabile, che a temperatura ambiente volatilizza assai facilmente. Esso è presente in atmosfera come prodotto dell’attività umana, in particolare derivante dall’uso del petrolio, degli oli minerali e dei loro derivati. Una rilevante fonte diffusa di esposizione per la popolazione è rappresentata dai gas di scarico degli autoveicoli, in particolare di quelli alimentati a benzina in quanto aggiunto nelle benzine, insieme ad altri composti aromatici, per conferire le volute proprietà antidetonanti e per aumentarne il “numero di ottani”, in sostituzione totale (benzina verde) o parziale (benzina super) dei composti del piombo.
Bilancio idrico
Processo di valutazione di tutte le componenti in ingresso ed in uscita del sistema in esame al fine di determinare l’utilizzazione della risorsa e la valutazione delle perdite idriche. A scala di bacino idrografico, è espresso dall’equazione di continuità dei volumi entranti, uscenti ed invasati nel bacino superficiale e idrogeologico, al netto delle risorse necessarie per la conservazione degli ecosistemi acquatici e dei fabbisogni per i diversi usi.
Biodiversità
Varietà nelle forme di vita vegetale e animale nei diversi habitat del pianeta. È un concetto ampio che include la diversità genetica all’interno di una popolazione, il numero e la distribuzione delle specie in un’area, la diversità di gruppi funzionali (produttori, consumatori, decompositori) all’interno di un ecosistema, la differenziazione degli ecosistemi all’interno di un territorio.
Biogas
Miscela di gas costituita da metano (40-70%) e anidride carbonica (30-60%). È ottenuto per fermentazione anaerobica in presenza di microrganismi (batteri acidogeni, batteri acetogeni e metanobatteri) di deiezioni zootecniche, frazione organica dei rifiuti urbani, rifiuti industriali e agricoli o fanghi dei trattamenti delle acque urbane. Il metano contenuto nel biogas può essere utilizzato, generalmente previa depurazione, per la produzione di energia termica e/o elettrica. Dal processo di biogasificazione si ricavano, oltre al biogas, buoni fertilizzanti naturali.
Biossido di zolfo
Il biossido di zolfo (SO2) è un gas incolore, di odore pungente, prodotto dell’ossidazione dello zolfo. Le principali emissioni di SO2 derivano dai processi di combustione che utilizzano combustibili fossili (gasolio, olio combustibile, carbone), in cui lo zolfo è presente come impurità, e dai processi metallurgici.
BOD
Fabbisogno biochimico di ossigeno definito come la quantità di ossigeno che viene utilizzata in 5 giorni da microrganismi aerobi per decomporre (ossidare) al buio e alla temperatura di 20 °C le sostanze organiche presenti in un litro d’acqua o di soluzione acquosa. Rappresenta una misura indiretta del contenuto di materia organica biodegradabile presente in un campione d’acqua o soluzione acquosa ed è uno dei parametri più in uso per stimare il carico inquinante delle acque reflue.
C
Cabine elettriche
Le cabine di trasformazione elettrica compongono, insieme alle linee elettriche ad alta, media e bassa tensione, la rete elettrica di distribuzione. Nelle cabine la tensione viene trasformata da alta a media e da media a bassa. L’alta tensione portata dalle linee a 380 e a 220 kV viene ridotta a 132 kV nelle stazioni di trasformazione. Nelle cabine di trasformazione elettrica primarie la tensione può essere ridotta da alta a media (da 132 kV a 15 kV); nelle cabine secondarie la trasformazione è da media a bassa tensione (da 15 kV a 380 V e a 220 V).
Cambiamento climatico
Cambiamento dello stato del clima che persiste per un periodo di tempo prolungato (solitamente di decadi o più), e identificabile (per esempio, attraverso l’uso di test statistici) da cambiamenti della media e/o della variabilità delle sue proprietà. Il cambiamento climatico può essere dovuto a processi naturali interni, o a forzanti esterni, come le modulazioni dei cicli solari, le eruzioni vulcaniche, e i ripetuti cambiamenti antropogenici della composizione dell’atmosfera o dell’uso del suolo. Si noti che la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC – United Nations Framework Convention on Climate Change), nel suo articolo 1, definisce il cambiamento climatico come: “un cambiamento del clima, attribuibile direttamente o indirettamente all’attività umana, che altera la composizione dell’atmosfera globale e che si somma alla variabilità climatica naturale osservata nel corso di periodi di tempo confrontabili”. Pertanto, l’UNFCCC fa una distinzione tra il cambiamento climatico imputabile alle attività umane che alterano la composizione dell’atmosfera, e la variabilità climatica attribuibile a cause naturali.
Campo elettrico
Modificazione delle proprietà elettriche dello spazio dovuta alla presenza di cariche elettriche, che costituiscono la sorgente del campo. È in grado di esercitare una forza su una carica elettrica e si esprime in Volt al metro (V/m). L’intensità del campo elettrico decresce all’aumentare della distanza.
Campo elettromagnetico
Il campo elettromagnetico è costituito dalla combinazione del campo elettrico e del campo magnetico. Si genera ogni qualvolta si verifica una variazione dei due campi nello spazio. Il campo elettromagnetico si propaga sotto forma di onde elettromagnetiche (radiazione elettromagnetica)
Ciclo stagionale
Media mensile, sul trentennio considerato, della variabile di interesse. Denominato anche ciclo annuale.
Classificazione acustica
Suddivisione del territorio comunale in 6 classi acusticamente omogenee (aree protette, prevalentemente residenziali, di tipo misto, intensa attività umana, prevalentemente industriali, esclusivamente industriali), tenendo conto delle preesistenti destinazioni d’uso già individuate dagli strumenti urbanistici in vigore. Consente la pianificazione degli obiettivi ambientali di un’area in relazione alle sorgenti sonore esistenti, per le quali vengono fissati dei limiti.
Clima
Il clima in senso stretto è solitamente definito come il tempo meteorologico medio o, in maniera più rigorosa, come la descrizione statistica in termini di media e variabilità di grandezze rilevanti, nel corso di un periodo di tempo che va da mesi a migliaia o milioni di anni. Il periodo classico per calcolare la media di queste variabili è trent’anni, secondo la definizione dell’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO – World Meteorological Organization). Le grandezze rilevanti sono nella maggior parte dei casi variabili superficiali, come temperatura, precipitazioni e venti. In senso più ampio e generale, il clima è lo stato, con l’inclusione di una descrizione statistica, del sistema climatico.
COD
Fabbisogno chimico di ossigeno per la degradazione degli inquinanti.
Comunicazione e consultazione
Processo continuo e iterativo che il detentore del rischio svolge per fornire, condividere o ottenere informazioni e avviare un dialogo con i portatori di interesse sulla gestione del rischio. Le informazioni possono riguardare l’esistenza, la natura, la tipologia, la verosimiglianza o possibilità, il significato, la valutazione, l’accettabilità e il trattamento della gestione del rischio. La consultazione è un processo di mutua comunicazione tra il gestore del rischio e i suoi interlocutori, di supporto al processo decisionale in relazione all’oggetto del rischio. Nel processo consultativo, le decisioni finali sono influenzate dalla conoscenza e dallo scambio dei pareri tra i portatori di interesse più che da un’imposizione dei soggetti coinvolti con maggiore autorità.
Condivisione dei rischi (risk sharing)
Forma di trattamento del rischio che coinvolge la ripartizione concordata del rischio con altri attori. I requisiti legali o normativi possono limitare, proibire o esigere la condivisione dei rischi. La condivisione dei rischi può essere effettuata tramite assicurazioni o altre forme di contratto.
Conseguenza (consequence)
Effetto su elementi o risorse di interesse dovuto agli esiti degli eventi che si presentano entro uno specifico periodo di tempo e alla vulnerabilità ed esposizione di tali elementi o risorse. Un singolo evento può portare ad una serie di conseguenze. Una conseguenza può essere certa o incerta e può avere effetti positivi o negativi sugli obiettivi. Le conseguenze di un evento possono essere entro una gamma più o meno vasta ed essere espresse in modo quantitativo o qualitativo. Le conseguenze iniziali possono aggravarsi attraverso effetti indiretti o effetti di propagazione (cascading effects).
Criteri di rischio (risk criteria)
Termini di riferimento a fronte dei quali è ponderata la significatività del rischio. I criteri di rischio si basano sugli obiettivi del detentore del rischio e sulle condizioni di contesto. I criteri di rischio possono derivare da norme, leggi, politiche e altri requisiti.
D
Decibel
Il decibel (dB) è l’unità logaritmica che viene utilizzata per misurare i livelli di rumore. Per fare in modo che gli strumenti misurino i suoni nel modo più simile a quello in cui l’orecchio umano li percepisce, si utilizza una curva di pesatura (ponderazione) dei vari livelli che attenua le basse e le alte frequenze. I livelli di rumore misurati utilizzando tale pesatura sono espressi in dB(A).
Denitrificazione
Processo che determina la riduzione dell’azoto nitrico del terreno e la formazione di gas che si liberano nell’atmosfera (N2 Azoto elementare e N2O Ossido di azoto). La denitrificazione è favorita dalla carenza di ossigeno e quindi si verifica prevalentemente nei terreni soggetti a ristagno idrico ed in quelli mal strutturati. Le cause indirette di denitrificazione sono le lavorazioni irrazionali e l’inadeguata sistemazione idraulico-agraria dei terreni.
Deflusso minimo vitale (DMV)
Per un corso d’acqua naturale rappresenta la minima portata media di sette giorni consecutivi con tempo di ritorno di 2 anni (Q7,2), determinata utilizzando un metodo con variabili statistiche idrologiche in corrispondenza delle sezioni significative.
Descrizione dei rischi (risk description)
Relazione preliminare strutturata di rischio contenente generalmente quattro elementi: fonti, eventi, cause e conseguenze.
Detentore del rischio (risk owner)
Persona o entità con responsabilità e autorità per gestire un rischio
E
Elettrodotto
Insieme delle linee elettriche, delle sottostazioni e delle cabine di trasformazione.
Emissioni
Rilascio diretto o indiretto, da fonti puntiformi o diffuse, di inquinanti (sostanze, rumore, fumi, radiazioni ecc..) in aria, acqua, suolo.
Epidemiologia
Disciplina medica che si occupa dello studio della distribuzione e frequenza di malattie e di eventi a rilevanza sanitaria nella popolazione umana e animale. Si applica in ambito sia clinico che preventivo
Escherichia coli
Batterio Gram-negativo che vive nell’intestino di animali a sangue caldo (uccelli e mammiferi, incluso l’uomo) ed è la specie più nota del genere Escherichia che viene raggruppato, insieme ad altri generi (Enterobacter, Klebsiella, Citrobacter ecc.) sotto il nome di coliformi fecali. E. coli è il principale indicatore di contaminazione fecale, soprattutto per quella di origine antropica.
Esposizione (exposure)
Misura della presenza e consistenza di elementi o risorse vulnerabili nell’area e nel periodo di tempo di riferimento.
Estremi climatici
Il verificarsi del valore di una variabile atmosferica al di sopra (o sotto) di un valore di soglia vicino all’estremità superiore (o inferiore) della gamma di valori osservati della variabile. Sono intesi come sinonimi eventi estremi, eventi meteorologici estremi.
Evento
Il verificarsi o modificarsi di un particolare insieme di circostanze.
F
Falda acquifera
Massa idrica che permea le porzioni sature dell’acquifero e viene sostenuta da livelli impermeabili. Può essere libera (superficiale) quando il limite superiore è costituito dalla zona di aerazione ed è sottoposto alla normale pressione atmosferica mentre il limite inferiore è rappresentato da un livello impermeabile; oppure, in pressione o confinata (profonda) se il limite superiore è costituito da un corpo impermeabile che ne impedisce l’innalzamento.
Fonte di rischio (risk source)
Elemento che da solo o in combinazione con altri possiede il potenziale intrinseco di originare il rischio. Una fonte di rischio può essere tangibile o intangibile.
G
Gestione del rischio (risk management)
Insieme delle attività che assistono il detentore del rischio in esame in relazione alla regolazione e al controllo dei rischi.
H
Habitat
Complesso di condizioni ambientali in cui vive una particolare specie, popolazione o comunità animale o vegetale
I
Identificazione dei rischi (risk identification)
Processo di individuazione, riconoscimento e descrizione dei rischi. L’identificazione dei rischi comporta l’identificazione delle fonti di rischio, gli eventi, le loro cause e le conseguenze possibili. L’identificazione dei rischi può coinvolgere dati storici, analisi teorica, opinioni informate ed esperte, e le esigenze degli stakeholder.
Idrocarburi policiclici aromatici
Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono contenuti nel carbone e nei prodotti petroliferi (particolarmente nel gasolio e negli oli combustibili). Essi vengono emessi in atmosfera come residui di combustioni incomplete in alcune attività industriali (cokerie, produzione e lavorazione grafite, trattamento del carbon fossile) e nelle caldaie (soprattutto quelle alimentate con combustibili solidi e liquidi pesanti) e sono presenti nelle emissioni degli autoveicoli (sia diesel che benzina).
Impatto ambientale
Alterazione dell’ambiente o delle sue caratteristiche di fruibilità causata dall’interazione con fattori legati alla presenza dell’uomo e/o delle sue attività.
Impatti (conseguenze, esiti)
Gli effetti sui sistemi naturali e umani. Nel Rapporto WGII AR5 dell’IPCC, il termine impatti è usato principalmente per riferirsi agli effetti degli eventi meteorologici e climatici estremi e dei cambiamenti climatici, sui sistemi naturali e umani. Gli impatti generalmente si riferiscono agli effetti su persone, abitazioni, salute, ecosistemi, beni e risorse economiche, sociali e culturali, servizi (inclusi quelli ambientali) e infrastrutture dovuti all’interazione dei cambiamenti climatici o degli eventi climatici pericolosi che si presentano entro uno specifico periodo di tempo, e alla vulnerabilità di una società o di un sistema esposti ai cambiamenti climatici stessi. Ci si riferisce inoltre agli impatti come a conseguenze ed esiti. Gli impatti dei cambiamenti climatici sui sistemi geofisici, compresi alluvioni, siccità e innalzamento del livello del mare, rappresentano un sottoinsieme di impatti denominati impatti fisici.
Inquinamento acustico
Effetti indotti e variazioni delle condizioni sonore preesistenti in una determinata porzione di territorio, dovute all’inserimento di nuove infrastrutture, opere, impianti, attività o manifestazioni.
Isola di calore urbano
Area antropizzata significativamente più calda delle zone limitrofe. Tale differenza è generalmente maggiore di notte, nei periodi invernali e in condizioni di venti assenti o deboli. Tale fenomeno è dovuto essenzialmente alle caratteristiche dell’ambiente urbano, in primis geometrie e materiali impiegati nei manufatti e alle emissioni generate da traffico e esigenze di riscaldamento degli ambienti. Generalmente, le differenze tendono a crescere all’aumentare delle dimensioni dell’insediamento urbano e/o della densità della popolazione.
L
Limite di rilevabilità
Quantità (concentrazione) minima di un agente nocivo che può essere rilevata con affidabilità utilizzando uno specifico strumento di misura
Livello medio dei mari
Livello della superficie degli oceani in uno specifico punto, mediato su un periodo di tempo prolungato, come un mese o un anno. Il livello medio del mare è spesso utilizzato come datum nazionale cui sono riferite le altezze terrestri.
Livello di rischio (risk level)
Magnitudo e rilevanza del rischio o della combinazione di molteplici rischi, espressi, qualitativamente o quantitativamente, come combinazione delle conseguenze e della loro possibilità di accadimento.
M
Mappatura acustica
Metodo di rappresentazione dei dati relativi a una situazione di rumore esistente o prevista in una zona, sulla base di una determinata sorgente e in funzione di un indicatore acustico che segnali l’eventuale superamento di valori limite (in riferimento alla normativa vigente), il numero di persone esposte in una determinata area o di abitazioni esposte in una zona.
Metodologia di riferimento per la gestione dei rischi
Insieme degli elementi che forniscono le basi (che comprendono la politica, gli obiettivi, il mandato e l’impegno a gestire il rischio) e le modalità organizzative (che comprendono piani, relazioni, responsabilità, risorse, processi e attività) per la progettazione, l’implementazione, il monitoraggio, la revisione e il continuo miglioramento della gestione dei rischi integrata nelle pratiche del detentore del rischio. Tale metodologia di riferimento è integrata nelle politiche e nelle pratiche generali e strategiche del detentore del rischio.
Modello climatico
Rappresentazione numerica del sistema climatico basata sulle proprietà fisiche, chimiche e biologiche delle sue componenti, sulle loro interazioni e processi di feedback, tenendo in considerazione alcune delle loro proprietà conosciute. Il sistema climatico può essere rappresentato da modelli di complessità variabile; vale a dire che per ciascuna componente o combinazione di componenti può essere identificato uno spettro o una gerarchia di modelli, diversi fra loro per alcuni aspetti, come il numero di dimensioni spaziali, l’ambito entro il quale i processi fisici, chimici, o biologici sono rappresentati in maniera esplicita, o il grado di parametrizzazioni empiriche utilizzato. I modelli di circolazione generale accoppiati atmosfera-oceano (AOGCM – Coupled Atmosphere-Ocean General Circulation Models) forniscono una rappresentazione del sistema climatico che è vicina o al termine più completo dello spettro attualmente disponibile. Esiste un’evoluzione verso modelli più complessi con chimica interattiva e biologia. I modelli climatici sono impiegati come strumenti di ricerca per studiare e simulare il clima, o con finalità operative, incluse le previsioni climatiche su base mensile, stagionale e interannuale.
Modello climatico regionale
Si tratta di un modello climatico caratterizzato da una maggior risoluzione spazio-temporale rispetto ai modelli di circolazione generale; essi sono in grado di derivare le caratteristiche del clima sulla scala regionale (ovvero tra i 10 e 50 km circa).
Monitoraggio
Controllo continuo, supervisione e osservazione critica o definizione dello stato attuale con la finalità di identificarne i cambiamenti rispetto ai criteri prestazionali necessari e attesi. Il monitoraggio può essere applicato alla metodologia di riferimento per la gestione del rischio, al processo di gestione del rischio al rischio stesso o alla fase di controllo.
Monitoraggio ambientale
Rilevazione e misurazione nel tempo di determinati parametri che caratterizzano l’ambiente.
Monossido di carbonio
È un gas inodore e incolore ed è generato durante la combustione di materiali organici quando la quantità di ossigeno a disposizione è insufficiente. La principale sorgente di CO è storicamente rappresentata dal traffico veicolare (circa l’80% delle emissioni a livello mondiale), in particolare dai gas di scarico dei veicoli a benzina.
N
O
Organoalogenati
Composti organici contenenti uno o più atomi di alogeni (F, Cl, Br e I), largamente utilizzati nell’industria come solventi, sgrassanti e detergenti.
Ondata di calore
Periodo esteso di stress da temperature atmosferiche inusualmente alte (unusually high atmosphere-related heat stress) in grado di causare modifiche temporanee dello stile di vita e che possono avere conseguenze negative per la salute della popolazione colpita. Pertanto, pur essendo un evento meteorologico, esso non può essere valutato senza riferimento agli impatti umani richiedendo la definizione di indicatori che portino in conto direttamente la percezione umana del calore, l’effetto sia durante le ore diurne che notturne e l’usuale variabilità climatica dell’area. Anche l’effetto della durata deve essere portato debitamente in conto.
Ossidi di azoto (NOx)
Insieme di ossido e biossido di azoto anche se in realtà sono costituiti da una miscela più complessa di composti. L’ossido di azoto rappresenta la maggior parte degli NOx emessi; per gran parte delle sorgenti, solo una piccola parte di NOx è emessa direttamente sotto forma di biossido di azoto (tipicamente il 5-10%). Fanno eccezione i veicoli diesel, che emettono una proporzione maggiore di biossido di azoto, fino al 70% degli NOx complessivi, a causa del sistema di trattamento dei gas di scarico di questi veicoli.
Ossigeno disciolto (OD)
Parametro chimico utilizzato per valutare l’idoneità alla vita per esseri viventi che utilizzano l’ossigeno – come per esempio i pesci – e il livello di inquinamento di un sistema idrico. L’eutrofizzazione e l’instaurarsi di taluni equilibri redox (ossia reazioni di ossidoriduzione) sono le principali cause di una diminuzione dell’ossigeno disciolto.
Ozono (O3)
Gas altamente reattivo, dotato di un elevato potere ossidante, di odore pungente e, ad elevate concentrazioni, assume un colore blu. E’ presente nella stratosfera ad un’altezza compresa fra i 30 e i 50 chilometri dal suolo e la sua presenza protegge la superficie terrestre dalle dannose radiazioni ultraviolette emesse dal sole. L’ozono presente invece nella parte di atmosfera più prossima alla superficie terrestre (troposfera) è un componente dello “smog fotochimico”, particolarmente rilevante nei mesi estivi in concomitanza di un intenso irraggiamento solare e di un’elevata temperatura. L’ozono è un inquinante di natura secondaria, ovvero non è direttamente generato da attività antropiche e si forma in atmosfera a seguito di un ciclo di complesse reazioni fotochimiche che coinvolgono in particolare gli ossidi di azoto e alcuni tra i composti organici volatili (COV).
P
Pannelli fonoassorbenti
Intervento di mitigazione del rumore eseguito sulla via di propagazione, tra la sorgente e il ricettore. L’energia sonora emessa dalla sorgente viene riflessa e assorbita dal lato esposto della barriera creando una zona d’ombra dalla parte opposta. I livelli di riduzione del rumore dipendono dalla posizione della barriera rispetto a sorgente e ricettore, dalla sua lunghezza e altezza e possono raggiungere anche i 20 dB. In termini di rumore abbattuto le barriere rappresentano una delle misure più efficaci, anche se spesso di difficile inserimento paesaggistico.
Particolato atmosferico
Insieme delle particelle atmosferiche solide e liquide sospese in aria ambiente, detto anche polveri sospese totali. A seconda delle dimensioni del loro diametro, che può variare da 0,005 a 100 micron, le polveri vengono identificate con i termini PM0,1 PM2,5 PM10 (PM dall’inglese Particulate Matter) per indicare tutto il particolato con diametro inferiore o uguale a 0,1, 2,5 e 10 micron
Percentile
Valore su una scala di 100 che indica la percentuale di valore del dataset analizzato che ha valori minori o uguali ad esso. Il percentile è spesso utilizzato per stimare gli estremi della distribuzione. Ad esempio il 90esimo (10imo) percentile può essere utilizzato come riferimento per la soglia dei valori più alti (bassi).
Percezione del rischio (risk perception)
Opinione (intesa come le esigenze, le questioni, la conoscenza, l’idea e la rilevanza) degli stakeholder nei confronti di un rischio in esame
Pericolo (danger)
Fonte di potenziale danno. Può essere una sorgente di rischio.
Pericolosità (hazard)
Possibilità/verosimiglianza di accadimento di un fenomeno potenzialmente dannoso (ad esempio, un evento meteorologico estremo) in un’area e periodo di tempo di riferimento.
Periodo di riferimento
Stato del sistema rispetto al quale il cambiamento è misurato. Nel documento attuale esso rappresenta il periodo a cui si riferiscono i valori atmosferici.
Piano comunale di classificazione acustica
Strumento di pianificazione in base al quale il territorio comunale viene suddiviso in sei classi acusticamente omogenee (aree particolarmente protette, prevalentemente residenziali, di tipo misto, intensa attività umana, prevalentemente industriali, esclusivamente industriali) tenendo conto delle preesistenti destinazioni d’uso già individuati dagli strumenti urbanistici in vigore.
Piano comunale di risanamento acustico
Strumento di pianificazione che definisce le politiche e i criteri di risanamento dei livelli di rumore presenti in aree del territorio critiche dal punto di vista acustico.
Piano di gestione dei rischi (risk management plan)
Strategia integrata all’interno della metodologia di gestione dei rischi che ne specifica l’approccio, gli elementi strategici, quali le procedure, le pratiche, l’assegnazione delle responsabilità, la sequenza e il tempo delle attività, e le risorse coinvolte. Il piano di gestione del rischio può essere applicato ad uno specifico prodotto, processo e progetto, ad un settore specifico o alla totalità delle attività del detentore del rischio.
Politica di gestione dei rischi (risk management policy)
Dichiarazione delle intenzioni generali e dell’orientamento che il detentore del rischio assume per la gestione dei rischi.
Pressioni, Stato, Risposte (PSR)
Modello di riferimento per lo sviluppo di indicatori ambientali proposto dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Il modello si basa sulla nozione di causalità: le attività umane esercitano delle pressioni sull’ambiente e modificano i livelli di qualità e le quantità delle risorse naturali, determinando quindi una certa situazione ambientale (stato). La società risponde a queste cambiamenti adottando delle soluzioni, messe in pratica per il miglioramento della situazione ambientale in atto, quali ad esempio azioni ambientali, economiche e settoriali (risposte della società). Tale modello porta alla determinazione di tre tipologie di indicatori: indicatori di Pressione: descrivono le pressioni esercitate dall’attività umana sull’ambiente; indicatori di Stato: descrivono la qualità dell’ambiente e gli aspetti quali-quantitativi delle risorse naturali; indicatori di Risposta: si riferiscono alle azioni politiche e sociali adottate per far fronte ai problemi ambientali nell’area esaminata.
Processo di gestione dei rischi (risk management process)
Applicazione sistematica delle politiche, procedure e prassi di gestione alle attività di comunicazione, consultazione, definizione del contesto e identificazione, analisi, ponderazione, trattamento, monitoraggio e riesame del rischio.
Proiezione climatica
Una proiezione climatica è la risposta simulata del sistema climatico a uno scenario di emissioni future o di concentrazione di gas serra e aerosol, generalmente ricavata utilizzando i modelli climatici. Le proiezioni climatiche sono diverse dalle previsioni climatiche per la loro dipendenza dallo scenario di emissione/concentrazione/forzante radiativo utilizzato, a sua volta basato sulle ipotesi riguardanti, per esempio, i futuri sviluppi socio-economici e tecnologici che potrebbero essere realizzati o no.
Q
R
Registro dei rischi
Processo e risultati dell’attività di raccolta, organizzazione e documentazione delle informazioni sui rischi identificati.
Rete di monitoraggio ambientale
Struttura organizzata di misure ripetute nel tempo, effettuate mediante prelievi automatici o manuali, in punti dislocati nel territorio secondo criteri atti a caratterizzare lo stato di una o più matrici ambientali, di un’area o di un ecosistema.
Rete ecologica
Sistema interconnesso di habitat, di cui salvaguardare la biodiversità, ponendo quindi attenzione alle specie animali e vegetali potenzialmente minacciate. Lavorare sulla rete ecologica significa creare e/o rafforzare un sistema di collegamento e di interscambio tra aree ed elementi naturali isolati, andando così a contrastare la frammentazione e i suoi effetti negativi sulla biodiversità.
Riesame
Attività intrapresa per determinare l’idoneità, l’adeguatezza e l’efficacia dell’oggetto nel raggiungere gli obiettivi stabiliti.
Rifiuti speciali
Rifiuti derivanti dall’esercizio di attività produttive, commerciali o di servizi.
Rifiuti urbani
Rifiuti derivanti dalle attività domestiche nonché quelli derivanti dalla gestione degli spazi pubblici come ad esempio quelli derivanti dalla pulizia delle strade o i residui vegetali provenienti da parchi e giardini. Sono quindi esclusi i rifiuti provenienti dalle attività produttive salvo quando questi non siano per qualità e quantità assimilabili ai rifiuti urbani.
Rischio (risk)
Effetto dell’incertezza su obiettivi; condizione relativa alla possibilità e capacità di raggiungere gli obiettivi, risultante dall’incertezza sulle variabili coinvolte. Un effetto è uno scostamento da quanto atteso – positivo e / o negativo. Gli obiettivi possono presentare aspetti differenti (come obiettivi finanziari, di salute e di sicurezza e ambientali) e possono essere applicati a diversi livelli (ad esempio strategico, a livello di organizzazione, progetto, prodotto e processo o all’intera attività di una comunità in esame). Il rischio puó essere caratterizzato da riferimenti a eventi potenziali e conseguenze o una combinazione di questi. Il rischio puó essere espresso in termini di combinazione delle conseguenze di un evento (inclusi i cambiamenti nelle condizioni di partenza) e della verosimiglianza o possibilità associata del verificarsi dell’evento stesso. L’incertezza è lo stato, anche parziale, della mancanza di informazioni relative alla comprensione o alla conoscenza di un evento, delle sue possibili conseguenze o verosimiglianza o possibilità di accadimento.
Rischio residuo (residual risk)
Rischio rimanente a seguito del trattamento del rischio
S
Scenario climatico
La rappresentazione plausibile e spesso semplificata del clima futuro, basata su un insieme internamente coerente di relazioni climatologiche, costruita per un suo uso esplicito nell’indagine delle potenziali conseguenze del cambiamento climatico antropogenico, e che serve spesso come input ai modelli sugli impatti. Le proiezioni climatiche spesso servono da materiale grezzo per costruire scenari climatici, ma gli scenari climatici di solito richiedono ulteriori informazioni, come per esempio sul clima attuale osservato.
Scenario di emissione
Rappresentazione plausibile del futuro sviluppo delle emissioni di sostanze che sono potenzialmente radiativamente attive (per esempio, gas serra e aerosol), basata su di un insieme coerente e internamente in accordo di assunzioni sulle forze trainanti (quali sviluppo demografico e socio-economico e cambiamenti tecnologici) e le loro relazioni chiave. Gli scenari di concentrazione, derivati dagli scenari di emissione, sono impiegati come input dei modelli climatici, per calcolare le proiezioni climatiche. Nel rapporto IPCC (1992) è stato presentato un set di scenari di emissione, utilizzato come base per le proiezioni climatiche dell’IPCC (1996). Questi scenari di emissione sono citati come scenari IS92. Scenari di emissione, i cosiddetti scenari SRES, sono stati pubblicati nel Rapporto Speciale sugli Scenari di Emissione dell’IPCC (IPCC Special Report on Emission Scenarios; Nakićenović e Swart, 2000), e alcuni di essi sono stati utilizzati, tra gli altri, come base per le proiezioni climatiche presentate nei capitoli 9 – 11 del rapporto IPCC del 2001 e nei capitoli 10 e 11 del rapporto IPCC del 2007. I nuovi scenari di emissione per il cambiamento climatico, i quattro Representative Concentration Pathway, sono stati sviluppati per, ma indipendentemente da, la presente valutazione dell’IPCC.
Sorgenti diffuse
Attività antropiche o naturali che producono emissioni non localizzabili, ma distribuite sul territorio. Sono considerate tali le emissioni dovute ai veicoli circolanti nei centri abitati e quelle originate dal riscaldamento.
Sorgenti puntiformi
Sorgenti presenti in una località definita (es.: camini industriali). Le emissioni prodotte possono essere misurate direttamente alla fonte.
Stazioni radio base SRB
Impianti che ricevono e ritrasmettono i segnali dei telefoni cellulari, consentendone il funzionamento.
T
Temperatura superficiale media globale
Stima della temperatura superficiale media globale dell’aria. Tuttavia, per variazioni nel corso del tempo, si utilizzano solo le anomalie, come le deviazioni da una climatologia, più comunemente basate sulla media globale pesata sull’area dell’anomalia di temperatura superficiale del mare, e dell’anomalia della temperatura dell’aria sulla superficie terrestre.
Trattamento del rischio (risk treatment)
Processo intenzionalmente attuato per modificare il rischio. Il trattamento del rischio può implicare una o più delle seguenti azioni: evitare il rischio decidendo di non iniziare o continuare l’attività che dà origine ad esso; assumere o accrescere il livello di rischio al fine di cogliere un’opportunità; rimuovere la fonte di rischio; modificare la verosimiglianza o possibilità; modificare le conseguenze; condividere il rischio con un’altra o altre parti [includendo contratti e finanziamento del rischio; mantenere (le condizioni del) il rischio attraverso una decisione basata su conoscenze precise.
Le azioni di trattamento del rischio che affrontano conseguenze negative sono talvolta denominate “mitigazione del rischio”, “eliminazione del rischio”, “prevenzione del rischio”, e “riduzione del rischio”. Il trattamento dei rischi può creare nuovi rischi o modificare i rischi esistenti.
U
V
Valutazione integrata
Metodo di analisi che combina risultati e modelli delle scienze fisiche, biologiche, economiche e sociali, e le interazioni fra queste componenti, in un quadro coerente, finalizzato alla valutazione dello stato e delle conseguenze dei cambiamenti ambientali, e delle risposte attuative e di pianificazione ad essi.
Valutazione del rischio (risk assessment)
Processo di comparazione dei risultati dell’analisi del rischio rispetto ai criteri di rischio, finalizzato a determinare se il rischio e/o la sua magnitudo siano accettabili e/o tollerabili. La ponderazione del rischio costituisce un supporto al processo decisionale inerente il trattamento del rischio.
Variabilità climatica
Variazioni dello stato medio e di altre statistiche (come la deviazione standard, l’occorrenza di eventi estremi, etc.) del clima a tutte le scale spaziali e temporali oltre a quella dei singoli eventi meteorologici. La variabilità può essere dovuta a processi interni naturali, all’interno del sistema climatico (variabilità interna), o a variazioni del forzante esterno naturale o antropogenico (variabilità esterna).
Vulnerabilità (vulnerability)
Propensione di elementi tangibili o intangibili a essere interessati negativamente da eventi pericolosi, singoli o a catena.